Pubblicato il
29-06-2023

Viva la pappa col pomodoro

Viva la pappa col pomodoro

(Nino Rota-LIna Wertmüller) – Rita Pavone, 1965

Dovevo sovrintendere, negli studi RCA, alla realizzazione della colonna sonora e del relativo LP discografico in funzione della serie RAI—TV in otto puntate, tratta dall’omonimo libro Il Giornalino Gian Burrasca scritto, ai primi del Novecento, dal fiorentino Luigi Bertelli, detto Vamba, il cui inizio di lavorazione era previsto per giugno. Rita Pavone ne sarebbe stata, a sorpresa, la protagonista, con un cast eccezionale di grandi attori e per la regia di Lina Wertmüller, mia gradita e vecchia conoscenza sin dal 1957, quando sovrintese alla mia recitazione nella commedia musicale L’adorabile Giulio con Delia Scala e Carlo Dapporto.
Mia era la responsabilità non indifferente della puntuale realizzazione tecnico-artistica di tutte le musiche e le canzoni composte da un grande e, per me, indimenticabile maestro: Nino Rota, il compositore di tutte le colonne sonore dei capolavori cinematografici di Federico Fellini. Quando fece ascoltare, per la prima volta, a me e a Rita, la canzone-inno dei ragazzini in collegio denominata Viva la pappa col pomodoro, ci rimanemmo, di primo acchito, decisamente male perché il ritmo era una specie di minuetto all’antica e cozzava decisamente col “mondo” giovane di Rita e dei suoi “fans”. E qui venne fuori tutta la modestia tipica dei veri “grandi” perché lui accettò, di buon grado, due miei suggerimenti, quello di mettere sotto al canto un “bounce-tempo” che avrebbe reso il tutto anche “ballabile” per milioni di ragazzi e quello di far suonare tutta l’introduzione al suonatore di cetra austriaco Anton Karas, autore della celebre colonnaa sonora del film Il terzo uomo; quello stesso col quale avevo fatto la mia prima tournée teatrale agli albori degli ami Cinquanta, che poi andai personalmente a “prelevare” dal suo ristorante viennese dove, sia detto per inciso, conobbi e trascorsi una serata danzante indimenticabile insieme alla “proprietaria” di una delle più belle voci liriche del secolo scorso, oltre che donna piena di fascino: il soprano Renata Tebaldi.

Estratto da: Reno, Teddy, Ricordi, Roma, Gremese, 2001, pp. 135-136