Roberto Murolo

Con una carriera artistica che ha superato il mezzo secolo (primo 78 giri nel 1947, ultimo CD nel 2002) Roberto Murolo (1912-2003) ha rappresentato meglio di chiunque altro il legame fra il presente della canzone napoletana e la tradizione, che ha contribuito a rivitalizzare ripulendola di quella patina retorica che spesso l’appesantiva. La sua «Antologia della canzone napoletana» in dodici volumi, uscita fra il 1963 e il 1965 rimane ancora oggi un monumento di rigore e arte, il più coerente e completo mai pubblicato. In essa Murolo ricostruisce i momenti salienti di una storia canora senza eguali, dal Medioevo ai giorni nostri. Il tutto con il solo accompagnamento di chitarra (Eduardo Caliendo), il che trasporta in una dimensione cameristica, quasi classica, un repertorio da sempre appannaggio di voci impostate in cerca dell’applauso. In realtà, era il night la destinazione prescelta da Murolo, il cui primo amore fu il jazz, e le sue incisioni degli anni Cinquanta lo videro in prima fila nell’innovare la tradizione, assieme a Renato Carosone, Ugo Calise e il giovanissimo Peppino Di Capri. Questa raccolta presenta registrazioni dell’epoca, rigorosamente a 78 giri, nelle quali l’interprete sussurra nel tipico stile da crooner – una novità assoluta per la canzone napoletana – celebri melodie del presente e del passato, una delle quali (Santa Lucia, la prima canzone scritta in italiano, 1850) con accompagnamento di pianoforte realizzata per la collana “Night Club”.

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