Pubblicato il
29-06-2023

Nel sole

Nel sole

(Pino Massara, Vito Pallavicini) – Al Bano, 1967

Alla fine di aprile del 1967 incisi Nel sole, la canzone che, come ho detto, è stata ed è ancora il mio cavallo di battaglia.

Pur non avendo mai studiato musica, componevo canzoni. Seguivo il mio istinto, elaboravo sulla chitarra le melodie che mi nascevano dentro e, una volta finite, le incidevo sul registratore. Ero talmente “pieno” di musica che componevo in continuazione. E poi andavo a far sentire quelle melodie a Pino Massara e a Detto Mariano.

Un giorno portai al maestro Massara due brani musicali. Glieli feci ascoltare. «Sono belli tutti e due» mi disse. «Ma, secondo me, formano una cosa sola, una sola canzone».

Fece degli spostamenti di melodia. Prese l’attacco di uno e vi aggiunse il ritornello dell’altro. Utilizzò insomma le parti più significative cucendole insieme con molta perizia, con la finezza di un antico maestro di bottega. Poi si mise al pianoforte facendomi sentire il risultato.

Aveva ragione. Da quei due brani era scaturita una canzone nuova e fantastica. «Questa canzone è un capolavoro» mi disse Massara. Poi affidò l’incarico di comporre il testo a Vito Pallavicini e venne fuori Nel sole. Pallavicini si ispirò alla mia vita, alle mie idee legate alla natura, al mio legame con il sole che nella Puglia dove sono nato è una presenza fisica tanto forte quanto amica.

La linea melodica di Nel sole è semplice ma straordinariamente potente. Permette alla voce di esprimersi in modo totale. Soprattutto a una voce come la mia, che ha sempre avuto una estensione vocale molto ampia, di tipo tenorile. Cantando Nel sole potevo salire e spaziare negli acuti con grande spontaneità, creando un canto spiegato, solare, pieno, simile a quello dei contadini pugliesi quando sono nei campi. Eseguendola, mi pareva di essere sotto gli ulivi di Cellino, a lavorare sotto la ruvida e generosa mano del sole della mia terra. Con quella canzone ritornavo a casa, ritrovavo le mie radici, il mondo della mia infanzia. E il pubblico sentiva le emozioni che provavo e che trasmettevo.

 

Estratto da: Carrisi, Albano-Allegri, Roberto, È la mia vita, Milano, Mondadori, 2006, pp. 84-85