Pubblicato il
28-06-2023

Musica ribelle

"Eugenio in quegli anni aveva una carica creativa incredibile. Gli bastava niente per mettersi a scrivere. Musica ribelle la scrisse in un pomeriggio, dopo avere letto su un giornale che in Inghilterra, grazie a Rebel Music, era scoppiato il fenomeno Bob Marley."
Musica ribelle

Lucio Fabbri: «Eugenio in quegli anni aveva una carica creativa incredibile. Gli bastava niente per mettersi a scrivere. Musica ribelle la scrisse in un pomeriggio, dopo avere letto su un giornale che in Inghilterra, grazie a Rebel Music, era scoppiato il fenomeno Bob Marley. Non sapeva nulla di quella storia, ma era così ricettivo e ispirato che per comporre gli era sufficiente qualsiasi piccolo spunto. Ricordo anche il giorno che Eugenio scrisse La CIA ci spia. Eravamo in studio, stavamo iniziando a registrare SUGO. Durante una pausa Eugenio lesse su un quotidiano un’intervista rilasciata dal generale Colby (lo stesso che poi è misteriosamente morto durante una gita in canoa), che parlava degli archivi della CIA e dei metodi utilizzati per schedare milioni di persone in tutto il mondo. L’intervista ebbe su di lui un effetto immediato, visto che prese carta e penna e si mise a scrivere la canzone. La registrammo subito, sull’onda dell’entusiasmo, e quell’esecuzione finì sul disco. A quei tempi si lavorava così, con grande spontaneità. Per questo nei dischi di quegli anni c’è tanta energia. Eugenio era perfettamente a suo agio in quell’atmosfera, era sempre pronto a stimolarci, a gasarci. Sempre molto attento e presente, si affidava ai suoi collaboratori letteralmente ad occhi chiusi, dato che solo lui è capace di addormentarsi all’istante in uno studio di registrazione con la musica rock a tutto volume!!!».

Estratto da: Sanfilippo, Claudio, Eugenio Finardi. Allo specchio, Padova, Arcana, 1996, pp. 55-56