Enzo Jannacci
Scriveva di lui Umberto Eco: “La forza di Jannacci è nel gioco delle pause, nel suo non sapere cantare, nel suo tenere la chitarra contro ogni regola professionale, nella misura magistrale dei gesti, nel volto sempre attonito e inespressivo. Il risultato è un atto d’amore per la condizione umana, la più bassa (…) e nell’irrefrenabile comicità che (…) non uccide mai la pietà”. Era il 1963 ed Enzo Jannacci (Milano, 1935-2013) era solo agli inizi. La raccolta copre il meglio del suo primo decennio.