Chitarra Romana

Chitarra romana
Autore: Eldo Di Lazzaro

Non è detto che un tango debba avere per sfondo un paesaggio esotico, sudamericano o zingaresco che sia. Nel caso di Chitarra romana il brano è ambientato – come recita il titolo - nella Città Eterna e il fatto che la canzone si sia rivelata subito un successo destinato a svettare fra i sempreverdi di tutti i tempi conferma l’assimilazione definitiva del tango nel costume italiano. La musica di Eldo Di Lazzaro coglie ancora una volta nel segno, distillando il meglio della melodia nazional-popolare come in esempi analoghi che hanno arricchito il repertorio della canzone dialettale (La romanina, Rosabella del Molise, Reginella campagnola) e romanesca in particolare, così vezzeggiata dal regime in anni di crescente “romanizzazione” della cultura fascista.

 Le parole ricamano sul cliché della serenata con chitarra, già esplorato da Petrolini pochi anni prima (Tanto pè cantà) e della “Roma bella” con i suoi balconi, le sue fontane, il lungotevere e le “fornarine”, cioè “le vezzose modelle i cui lineamenti si possono ancora oggi ammirare in tante immagini che ornano le minori chiese romane” (Gianni Borgna). La prima e più famosa fu la Fornarina di Trastevere, immortalata da Raffaello.

Chitarra romana venne lanciata nel 1936 dal fiorentino Carlo Buti, la voce più popolare del ventennio, ma fu Claudio Villa nei tardi anni Cinquanta a imprimere sulla canzone il marchio d.o.c. della romanità. Territorio (quasi) esclusivo delle voci tenorili dagli anni della Guerra a Pavarotti, la canzone ebbe paradossalmente gli onori della classifica solo nella versione dell’italoamericana Connie Francis, col suo forte accento straniero, che nel 1961 la portò nei Top 20 della hit parade. Dopo di lei molti altri interpreti romani se ne sono appropriati, fra i quali Gabriella Ferri, Lando Fiorini. Tra le versioni internazionali se ne conosce una persino in cinese.

Anno: 1935
Casa discografica: Fonit
Autore: Bruno, Di Lazzaro
Esecutore: Orlandis Fernando
Fondo: Il Discobolo
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