Dio, come ti amo

Presentata da Domenico Modugno a Sanremo nel 1966 Dio, come ti amo ebbe la fortuna di avere in seconda esecuzione come interprete Gigliola Cinquetti, che si rivelò una perfetta partner per questa canzone.

Da una parte infatti c’era la vitale esuberanza di un uomo adulto che si rende conto di quanto sia grande l’amore che sta vivendo con la sua compagna, dall’altro la meravigliata scoperta dell’amore da parte di una giovane ragazza, che aveva dunque smesso di non avere l’età per amare e che si lanciava con tutta se stessa a «baciare le tue labbra che odorano di vento», come recitava uno dei versi della canzone.

Una compensazione riuscitissima tra due interpreti molto diversi, che portò alla quarta vittoria in nove anni al Festival per Modugno e addirittura alla seconda in tre anni per la Cinquetti, che confermò così di essere una bella realtà della nostra canzone, destinata a duraturi successi.

Dio, come ti amo stravinse Sanremo, staccando di ben 46 punti la seconda classificata, Nessuno mi può giudicare, diventando subito molto popolare, anche all’estero; in Italia fu subito incisa da Iva Zanicchi e nello stesso anno dalla cantante brasiliana Giane, intitolata Meu Deus como te amo, e dall’argentina Violeta Rivas, Dios, como te amo.

Modugno la pubblicò in tedesco, Ich Liebe Dich Immer Mehr, Shirley Bassey ne fece una versione in inglese nel 1991, Oh God, How Much I Love You, mentre in tempi più recenti l’hanno incisa Mina nel 2001 nel disco Sconcerto, Paola Turci e Francesco Renga nei rispettivi album Attraversami il cuore e Orchestra e voce, ambedue del 2009, e anche Anna Tatangelo nel 2015, nel suo disco Libera.

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